Enormità
si è guastato l’olfatto
e non c’è oriente che tracci
camminate giudiziose
è finto anche il miracolo
di un piccolo grigio d’uomo
non sa indignarsi, spiegare
che per vivere non è necessario
allargare braccia, farsi orizzonte
stringere nuvole con le mani
di profilo, addestrati ad imitare Dio
manie poliglotte ci spogliano
dove muore il mare
apice senza ossigeno di roccia bianca
e si schiantano aquile provate
è andato a male anche l’udito,
ignari d’essere scorza di diamante
non sappiamo dei tesori sulla pelle
con lo stridore dei denti
guardiamo imbambolati al cielo
verso un punto lontano, un buco nero
con l’indice perso nel buio
dell’enormità