Cinque minuti all’inferno
A un certo punto
ti pieghi sulle ginocchia
cercando l’Est di una moschea assolta
dalle litanie ritratte ai minareti
e la fronte al rintocco di marmo bianco
Le lenzuola attorte sul corpo sfatto
celano l’indecenza, il volto
di una lurida sagoma interrata.
Mi neghi a Dio sovente
giurando sul petto e al cielo
preghiere leste all’alba
al tramonto, ai torridi mediani
“Dammi solo cinque minuti”
Salvatore Leone 2012