Amori sgrammaticati
Antonio la sa lunga
e dorme senza cuscino
se marcire è un verbo
immaginario
quando mangia rutta sereno
pulisce la bocca – sul polsino
bestemmie per quella faccia colta
da sindrome di Dio
non importa dei pantaloni
tre taglie più grandi
– né del futuro semplice
scivoleranno ad ogni passo
se d’imbarazzo alcuno
“t’amavo d’ingenua abbondanza
ah – se ti avrei nelle mie braccia ora”
ricorda un amore dal congiuntivo
perfetto, che arrangiava frottole
in consecutio temporum
la sa lunga e sogna
braccia con due mani addosso
una fitta sgrammaticata
Salvatore Leone 2014
queste tue “visioni” mi acchiappano un sacco Salvatore. Mi ci perdo piacevolmente. Leggerti ha qualcosa di coinvolgente. Bellissima anche questa. Ciao
😉 Un saluto a te!
E’ molte volte una fitta sgrammatica l’Amore. Mi piace 🙂
Se è pulito, sincero si.
Of course!!! Un sorriso. Lila