Due limonate fresche con le mandorle
notti afose tra i gelsomini
e una certa sete
“due limonate fresche
con le mandorle, grazie”
e noi seduti su una panchina
incanto di cicale stordite
e quell’odore – ciliegia rossa
a cerchi di fumo
divise identiche
con manganelli svelti
seviziavano lucciole in un giardino
e le torce
spogliavano l’aria informe di tabacco
una saetta ti ritrasse il viso
“lei è in arresto, è un paese musulmano
questo”
s’inventarono baci di strada
e non sorrisero
un amplesso fitto in una macchia
t’indagarono anche il ventre
“io sono fermo, e fumo una sigaretta signore, seduto qui
signore”
“oui oui monsieur, pas l’amour mais les caresses”
li supplicasti chino, e la bocca era asfalto
un anfibio a schiacciarti il naso
l’anticipo di un pensiero logorava
bottiglie infrante nelle carni
ad attenderti una gabbia fredda
reti sanguigne alla schiena
“lei vada, lei non può sapere
è un paese musulmano questo
lui invece – lo sa bene”
si andava per una limonata fresca con le mandorle
Salvatore Leone 2013
Leggo sofferenza in questa. Sbaglio?
Un fatto, nient’altro che un fatto. Può solo aiutarci a riflettere. Una storia come tante altre secondo l’opinione di chi governa. Tutto qui. Ne parliamo con la freschezza di una limonata 😉
Io non ne sarei capace.
Bisogna rimanere composti a volte, nonostante tutto 😉
Non è detto!!!
Io non rimango mai composto, è per dire 😉
ahhhhhhhhhh 🙂