Svengo sempre
ogni giorno è un rumore di vetri,
a volte mi rialzo perché qualcuno
ha gridato
Vedendomi impazzire sotto i loro occhi
cadere di testa nel mezzo di una notte
forse sei sonnambulo – dissero
te la sei fatta addosso
Mi chiesero di tacere almeno tre secondi
chiusero porte e finestre
vedendomi saltare senza una ragione
Mi diedero una pacca sulla spalla
un consiglio, la preghiera
un sorriso che non ricordo
Mi chiesero di dimenticare
di morire con estrema delicatezza
Cado sempre
perché mi chiedo come stai
se mai li perdonerò
se anche tu baci i pavimenti
se come me non parli più.
Che splendida SCOPERTA, questa
🙂 Grazie Marianna!
Davvero catartica! (E poi, i Muse… *_*!!)
Grazie Davide 😀
che altro dirti :). Ogni lettura è uno squarcio d’anima!
E questo grazie anche a te per le tue letture! Un grande saluto!