David
resto qui
contemplando una poltrona vuota
velluto mosso da un’aura così distesa
ne definisco i profili, le braccia
se mi osservi di sbieco
conosco quei passi incisi
nell’aria, il respiro dipinto sui muri
sono brividi di un demente
senza catene alle mani
era notte di lune scorse
bussasti al sonno di me giovane spettinato
con lezioni di eternità e il sorriso fiero
calcolando gesti e rimorsi di anime separate
al tempo delle colline bianche
indicando con un dito
la casa nelle betulle
vedi quella? Era la nostra casa
e poi fuoco, fuoco di guerra
il foulard di seta grigio
un nome urlato al cielo
forse è insana la mente
ma non importa
se bevi la mia acqua
e sposti tutte le sedie
non importa se parli alle mie spalle
dimmi dei secoli ridotti
in secondi
ricordami ancora
l’appuntamento ai posteri
Salvatore Leone 2012
Impronte di un amore, pareidolia sul velluto della poltrona, persistenza dei ricordi…
Ciao Silvia, ho postato questo scritto dopo aver letto la tua poesia di ieri 😉 E’ di questo che si tratta, e non di ricordi reali, almeno non in questa vita.
Interessante!
Ciao, ti ho selezionata per l’aggiudicazione del Liebster Award, clicca sul link sottostante, ritira il premio e fatti conoscere rispondendo alle dieci domande.
E’ un gioco ma allo stesso tempo una buona occasione per conoscersi meglio.
Hola!!!
https://tramineraromatico.wordpress.com/2015/05/29/wow-ho-ricevuto-il-liebster-award/