Sindrome di Hegel
nascose le mani
l’imbarazzo del morbo
e smise di parlare
al tocco dissolveva
s’annientava, sparivano
anche i gatti
sindrome congenita
torpore hegeliano
di anime cosalizzate
testa in giù – legge il cielo
al contrario di ogni termine
un negativo assolto
per salvarsi e non morire
fugge vistoso – vestito
battezzato alla meno peggio
non c’è pace
tormentato dal respiro
diventa pietra
si chiedono – cosa fa
quel matto fermo
gioca ai bottoni
si diverte, accende e spegne
luci sulle pareti
è schizofrenica andatura
la notte che si beffa del giorno
oggi sanno
loro non ci lasciano vivere
e non sapremo dove andare
è sterminio
si muore di preventiva
coscienza
il nostro sapere andrebbe
vissuto, profondamente
non è necessario saperlo
Salvatore Leone 2013
Hai proprio ragione e ora la mia non vuol essere una battuta ma… tra le sindromi, meglio quella di Stendhal!
Vivi complimenti!
Grazie Davide! Detto tra noi io soffro di sindrome di Stendhal, non frequento più musei, ma meglio questa, sono d’accordo! Un saluto, ciao!