Alcuni nascono piccoli
il buono che avevo lo diedero ai cani ispidi
persiane schiuse di quartiere
il branco attende e ringhia, l’eco si ripete
affamata, empia di chiazze e rabbia
sorrisi di bianco sincero, buttati al sole
in quel cortile, trancio, cotenna, buccia
mi sento vertigine, rimasuglio della cena di ieri
la parte migliore, sottospalla tenero
è per quei randagi senza padrone
alcuni nascono piccoli, moriranno piccoli
minuscoli, non è stata concessa vita
a mentore, gobbo, idea eccelsa
da spiegare, dipingere e maltrattare
poi – li mettono via, ben piegati
nei sacchetti blu dell’umido
senza pudore, un fiocco stretto
Salvatore Leone 2015
alcuni nasceranno pure piccoli, ma tu sicuramente sei grande, di quell’altezza che fa fare ai versi vortici e profondità. Un’altra perla che m’induce in un applauso convinto. A volte mi chiedo, dopo che ti leggo, che senso ha il mio scrivere :). Un abbraccio Salvatore
Grazie Rosario! Il tuo scrivere ha senso quanto il mio, forse sente altre emozioni, quelle che a me mancano e che leggo volentieri nelle tue poesie. Un abbraccio a te!