Geisha
La mia genuflessione è qui
nel riflesso di uno specchio,
dovrei intonare canti d’obbedienza
e saperti ad agio sul cuscino
tutt’altro che arrendevole
il fruscio di seta con i fiori
se accarezza il tempo e non sgualcisce
i brevi passi del giardino
che in fondo mi è bastato,
le posture sommesse di ogni giorno
e nel guardarti
non sollevo cenni di sfida
il mento e lo sguardo
tingendo sorrisi d’inchiostro nero
a magnificare il biancore
nel profumo di ciliegio.
E’ antica dedizione
tra me e me
saperti comodo e annuire.
Salvatore Leone 2016
Un profumo inebriante questa poesia. Complimenti davvero!
Grazie Catia!
A te… buona serata 🙂
L’ho sentita. E’ bellissima Salvatore…
Sono contento Cesare, grazie 🙂
una buoma poesia, di taglio moderno, un’ironia sottile alla Giovanni Giudici.A alla Antonio Porta. Pacevole da leggere,
Grazie Italo!