Mi arrendo
Oggi che mi arrendo
alle suggestioni
dimmelo tu
cosa farne della carta
se coriandoli a Novembre
a portata di mano
asciugando il bagnato del sorriso
Dici che servirà a pulirmi la bocca
dopo cena?
A costruire gli aeroplani
che lanciavo bassi nel giardino?
E se prendessi nota di te che dormi
nelle pose dell’angelo
origami col tuo naso
rassomigliati dalla testa ai piedi
Dimmi come impiegare il bianco
che mi è accaduto alle mani
spiegalo meglio
Non ho voglia di raggrinzire
appallottolare, sbriciolare
lanciarmi all’angolo del muro
neanche fossi uno stimato
ballerino
Salvatore Leone 2016
Spunti sempre nuovi, e originalità, nel tuo dire poetico
Un saluto,silvia
Grazie Silvia, un saluto e a presto!
Alla fine della poesia tu stesso acquisisci la natura della carta che può essere appallottolata e lanciata contro il muro? così sembra…
Esatto…ma che non vorrei mai!