Il cigno, il mare e la luce
ci sono mattine grigie
e nuovi dei alle finestre
appannate di condensa
si è respirato anche ieri
dall’interno del petto
un nome, volto rimasto al freddo
e nella piazza di stamane
lo scirocco disordina foglie
di sangue marcio
c’è un sole timido a capolino
dietro nuvole robuste
e facce morte ai vetri
annacquati sulle dita
che disegnano aironi
il tuo profilo sottile
di cigno leggero
e anche il mare si annoia
nello specchio d’acqua grigia
posa immobile e silenziosa
che trattiene il respiro
chissà se più tardi
avrà un brivido
fiato disteso sopra
mentre l’orizzonte
si aggriccia
e una luce smorta
ha dipinto questa stanza
leccando i muri
la tua espressione ferma
e nell’aria pallida
di cielo che suda
mi sei attonito
hai smesso di parlare
Salvatore Leone 2016
la luce livida delle giornate di libeccio e , dentro casa, la malinconia… versi simili a pennellate leggere, traslucide come le luci malate dell’autunno, molto suggestivi.
Si, un autunno, qui umido e appiccicoso. Grazie Silvia. Un caro saluto.
Un’atmosfera lenta e malinconica per questi versi d’osservazione della vita che scorre
Sempre speciali i tuoi versi, buona serata, Sal,silvia
Grazie Silvia, della tua attenta lettura, buona serata a te.
Grazie di averla condivisa perché ha dei passaggi davvero fantastici! 🙂 Alice
Grazie Alice. Buona giornata.