Girone 0
Negli spogliatoi dell’inferno
nascondo il petto con le mani
non mi lascio guardare,
ci sono ragazze cieche
mandate nei bordelli
bambini dagli occhi velati di grigio
che mai seppero luce
saltellano, mi cantano intorno,
ci sono uomini tremolanti
che a darmi le spalle ridacchiano
nel definirmi le carni, e arrossisco
negli spogliatoi dell’inferno,
fa troppo caldo per rimanere nudi
mentre loro, sordi e muti
scelgono per me il bel nome
sulle bocche che rimangono larghe
nel chiamarmi invano, e assaggiano lente
voci abbandonate in sacchetti
di plastica
la piaga della nudità
l’unghia ferma sulla pelle
e dovrei pure voltarmi a guardare
cosa è accaduto.
Negli spogliatoi dell’inferno
ci sono angeli ai guinzagli
evirati nelle ali
che avrebbero dovuto tacere in tempo
c’è anche lui
che non mi ha riconosciuto
ha smesso di parlare
qui, non ci sono peccatori
ci sono i vostri martiri, numerati
come animali da mattanza
in un girone mai saputo, il più grande
grande come la terra
un dimenticatoio puzzolente
che brucia più del limbo
e degli ignavi,
che neanche Dante
seppe dirmi.
Salvatore Leone 2016
Mi evoca un abbraccio 🙂
Credo che lo sia. Lì dove…
Uno scenario poetico suggestivo, che dà adito a infiniti significati, soggettivi per ognuno di noi…
Sempre speciali i tuoi notevoli versi, Sal, buona serata e un saluto,silvia
Grazie Silvia, un caro saluto. Buona giornata.
Una visione apocalittica, oppure la metafora della realtà?
Ingiustizia Donato, l’ingiustizia. L’inferno è stato creato solo per gli angeli.
Che botta. Come sempre il numero uno!!
Grazie Sephiroth, detto da te lo apprezzo molto.