L
Incolpiamo fiori
portati qui dal demone, gli scarlatti
dietro a un angolo di muro
e al balzo, folate di gelsomino atterriscono
le notti. Non ho creduto in un solo fiore
posato qui dal demone, nelle sue mani odorose
che afferrano la bocca, vessato dalla zagara
ne piego lo stelo e ne mordo la corolla
in attesa di grido e sangue.
E pur s’apre al freddo degli occhi
la rosa, non le baciamo il collo,
e appassisca dilaniata
dal sole, temendo noi l’inganno
il porpora e i brandelli.
Questo fiore ebbe colpe più del demone
pur se posato dall’angelo,
e abbassiamo vesti a rose e vergini
dai seni lontani e pallidi, strappando confessioni
fino a romperne le acque.
E che grazia si condanni
e che abbia il suo patibolo.
sl2019