
Nelle braccia di Atlante
Mantenere la rotta
nei bianchi umidi che s’infrangono alle spalle
mentre il canto di una maliarda stordisce.
Mantenere la calma degli orizzonti
dispiegando al vento le scapole.
Fissando linee d’oro di un tramonto che collassa,
avanti tutta! Mi chiedo in quale azzurro
riemergeranno le tue costole.
Se cercare in lontananza, una mano
a pararmi gli occhi, e labbra di sale
mi salverà dalla brezza affilata sul collo.
Avanti tutta! fino a perdermi nelle braccia
di Atlante.
Vorrei toccare terra, nel grido affamato
del gabbiano. Rimango nudo davanti al mare
senza alcuna vergogna, pentimento.
Mi bagno la fronte in benedizione, nella deriva
degli occhi, accolto da una luce
che riposa sulle rocce.
sl
te la rubo per il Domenicale di Ferragosto
Ciao Flavio, ok grazie! 🙂
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