Dhimmitudine – sapevo solo abbracciarli
mentre lanciava uova marce sulla mia schiena
ero circoscritto in un sorriso, nell’integrità della tolleranza
quella tolleranza forse cristiana, oppure scemenza
che ha deposto le armi e non sa più difendersi
è quel momento in cui hai paura ma pensi solo al candeggio migliore
a come rimuovere l’albume dalla camicia, il cattivo odore rimasto
perchè altro non sai fare se non inneggiare libertà
e la mia libertà era perdonare, tornare a casa
trovare vestiti puliti – e uscire ancora
per abbracciarli tutti
da Dhimmitudine 2015
Tunisi 2005-2012
Mi spiace deluderti ma questa non è una poesia. È quasi un affresco surrealista di quell’infaticabile architetto di sentimenti che è il nostro spirito. Omaggio al tuo talento! Ciao 🙂
Ciao Piero! Hai ragione, infatti l’ho taggata come racconto. Non scrivo solo poesie ma anche in prosa 😉 Grazie!
Lo so, ma la mia era una forzatura per riconoscerti ritmo e sensibilità magistrali…
Grazie davvero! 🙂
Poesia o no mi lascia le lacrime agli occhi. E resta. E tanto basti!
Grazie Tommaso! Un abbraccio! E’ l’estratto di un racconto, se così posso dire, da Dhimmitudine – A presto.
Me lo mandi? Forse chiedo troppo ma se vuoi: tommasopapais@yahoo.it
Certo, ci mancherebbe! Non è molto lungo, sai, la solita pagina di diario 😉 Ciao.
La solita pagina di diario… ma dicono sempre così i grandi? 🙂
😀 Inviato!
Non è che io abbia la puzza sotto al naso ma, in materia (di poesia ) sono veramente e forse eccessivamente severo, in primis verso me stesso, poi verso gli altri poeti.
Ma trovo questa tua composizione veramente ben riuscita.
Chapeau !
Grazie Isidoro!
Viscerale… intensa…
Bella.
Grazie Johnscripts 🙂