Alfio
Sulla breccia a levante di un rio
Alfio s’adagiò nelle acque tese della gelida scorsa
diafano di pelle e nei gesti odorava di canne verdi e di aria
al suo fianco un carniere trabocco, gigli e ortensie
prolissa riconta mani rade di petali
uno bianco, uno rosso, un altro giallo
di ogni scheggia e straccio un ricordo invalido
quattro, cinque e sei
stordiva riccioli sparsi di brezza
e cielo
parlava ai sassi, un riflesso umido
al fondo, pregiato di corolle e mughetti
sette, otto, nove
senza mira né fiato
non aveva fame, non aveva sete
parlava ai sassi.
Salvatore Leone 2007
Potrebbe essere Ulisse ma potrebbe essere un uomo semplice e selvatico, come chi gridava nel deserto…….
La simbologia dei colori e dei numeri ha un non so che di cabalistico che conferisce ai versi una certa originalità.
Complimenti !
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Grazie Isidoro, sono molto legato a questo personaggio, anche perchè è uno dei primi scritti. A presto!