Io non vi conosco
Simili a un grido di notte
che appanna, trema sui vetri,
io non vi conosco.
Da quando mi guardate
non prendo sonno, pace
di lenzuola alle caviglie.
Simili a ratti inquieti
allo stridio di muri bagnati
scodinzolate odori cattivi.
Da quando mi parlate
ho uno sbieco offeso,
dell’acqua salata negli occhi
avete detto è luna che brucia.
Se mai dovessi conoscervi
non farò il mio nome
vi porgerò una mano fredda
molle, sudaticcia.
Salvatore Leone 2017