Lissa
Svegliarsi male
in braccio ai demoni
rauco buongiorno
e indicare con il dito
qualcosa che non da pace
un giocattolo mai voluto
il sole ammaccato sul fianco
mare che non s’abbina
al cielo, grigio di nuvole storte
un uomo pieno di barba
l’altro che rotola nudo
in fondo alla strada, come sorride
una forchetta alla sinistra
del piatto, il piatto è messo male
pappa di trota sennò acciuga
tienimi stretto se comincio a scalciare.
Ho sognato un centauro sul terrazzo
donne col muso di farfalla,
tra i singhiozzi la vicina
indossa un abito rosso rosso
che non s’addice al suo giardino
ed io supplico, chiudi bene le tende
sento cani ringhiare, i corvi urlare
tra girandole che non sanno vento
e giuro, smetterò di rompere
i tuoi angeli in porcellana
fammi ancora un grande buio
des calins, dammi zucchero e pane
se concepito biondo, pestifero
bambino di orribile lissa e fattura.
Dal siciliano (arabo: lissa) noia, inquietudine, svenimento.
Per chi volesse comprendere meglio: in siciliano ” svegliarsi
con la lissa” si riferisce ai bambini che si svegliano con un
lamento continuo.
Salvatore Leone 2016
Una inusitata creatività in questi magnifici versi di bella lettura…
Buon sabato e un saluto, Salvatore,silvia
Grazie Silvia, buon fine settimana a te!